Qualora il suo ingresso preveda la presenza di familiari comunitari, vale la stessa condizione, in caso i familiari siano extracomunitari, devono avere con se un passaporto valido e il visto di ingresso rilasciato dall’Ufficio Consolare italiano del paese di provenienza.
Un cittadino comunitario che intende soggiornare per più di tre mesi nel territorio Italiano, ai sensi del Dlgs 30/2007 e smi, deve recarsi presso il comune in cui dimora abitualmente e richiedere l’Attestazione di iscrizione in Anagrafe. E’ importante evidenziare il percorso dei cittadini comunitari in base al fatto che siano o meno lavoratori. Il cittadino comunitario che arriva in Italia per lavoro e i suoi familiari, hanno diritto al soggiorno ed accedono da subito al sistema di assistenza socio-sanitaria come i cittadini italiani mentre, i cittadini comunitari soggiornanti ad altro titolo, per vedersi riconosciuta la regolarità del soggiorno per loro e per i familiari, devono garantire mezzi di mantenimento economici propri e la tutela sanitaria. L’ufficio Anagrafe del comune in cui si risiede, rilascerà l’attestazione di regolarità del soggiorno senza scadenza, tranne che per i lavoratori stagionali la cui attestazione di regolarità del soggiorno avrà la durata di un anno. In caso di perdita dei requisiti previsti dal rilascio della attestazione, decadrà automaticamente il diritto di soggiorno. Qualora non sussistono le condizioni per il soggiorno superiore a tre mesi, l’Ufficio Anagrafe emette un provvedimento di rifiuto dell’iscrizione, contro il quale è ammesso ricorso al Tribunale in composizione monocratica ai sensi dell’art. 8 del Dlgs 30/2007. I familiari extraeuropei del cittadino comunitario, per i soggiorni di durata superiore a tre mesi, devono chiedere la carta di soggiorno alla questura competente e dopo 5 anni maturano il diritto alla carta di soggiorno permanente da richiedere sempre presso la questura, per dettagli sui cittadini extra europei. Il D.L. 47/2014 dispone all’art. 5 che: “ Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo, non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”. Pertanto, il cittadino che faccia richiesta di iscrizione anagrafica, dovrà compilare tutte le informazioni sull’immobile che andrà ad occupare a pena di irricevibilità della richiesta.
Per approfondimenti: Polizia di Stato
Diritto di soggiorno permanente
Dopo 5 anni di permanenza regolare il cittadino comunitario matura il diritto di soggiorno permanente, non sottoposto più ad alcuna condizione. Il diritto di soggiorno permanente si perde in in caso di assenze dal territorio nazionale per due anni consecutivi.