Bonarcado (Bonacatu in sardo) è un comune italiano di 1.596 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella regione storica del Montiferru,in precedenza faceva parte della curatoria "Campidano di Milis".
Storia
Il fertile suolo vulcanico unito alla presenza dell'acqua hanno fatto sì che la zona attorno a Bonarcado venisse abitata sin da tempi remoti, come testimoniano i numerosi nuraghi. In particolare a Bonarcado si ha la più alta concentrazione in Sardegna del tipo di nuraghe a corridoio. La maggior parte dei nuraghi è sita nell'altopiano verso il vicino comune di Paulilatino: Ziligherto, Serra Crastula, Scovera, Campu Scudu, Sas Losas e Livandru. Non mancano nel territorio le Tombe dei giganti, rimaneggiate per vari scopi in epoca medievale. La presenza romana è attestata dai ritrovamenti, durante i lavori di restauro del santuario di Bonacatu, di un tratto di pavimentazione a mosaico che anticiperebbe quindi la costruzione del santuario stesso di almeno due secoli, portandolo al 400 d.C.
Architetture religiose
- Santuario di Nostra Signora di Bonacattu.
- Basilica di Santa Maria, costruzione romanica conclusa nel 1146 e parzialmente rimaneggiata nella metà del secolo successivo da un gruppo di lavoratori arabi provenienti dalla Spagna. Nel 1700 la chiesa venne ampliata realizzando una seconda navata e alcune cappelle. Nel giugno del 2011 è stata elevata alla dignità di basilica minore.
Lingue e dialetti
Bonarcado è un piccolo paese della regione Sardegna in cui, nella lingua parlata, prevale spesso l'uso della varietà locale del sardo sull'italiano. Il Comune è sempre stato sensibile alle questioni inerenti alla propria identità storico-culturale; infatti ha aderito già dal 2004 a un progetto a livello regionale che, facendo riferimento alla normativa per la tutela del sardo, si proponeva di creare nelle varie comunità aderenti uno strumento che andasse a incidere concretamente sulla controversa tematica della lingua sarda e sulla sua diffusione ai diversi livelli sociali e generazionali.